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Pista ciclabile a sorpresa in Corso Torino, ma si tratta di un errore

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Si è trattato di un errore. Quella pista ciclabile apparsa questa mattina nel centro del controviale di Corso Torino, all’altezza di Piazza Savonarola, non ci doveva essere. Eppure eccola lì, a suscitare nuove polemiche sul progetto delle piste ciclabili in città.

Polemiche fresche che vanno ad aggiungersi alle già numerose dei mesi passati.

“Vi prego, diteci che è uno scherzo”. “È pericoloso, non ha nessun senso”, si sfogano così i genovesi che questa mattina si sono svegliati con questa “bella” sorpresa.

Subito è arrivata la dichiarazione del mobility manager Enrico Musso, che da mesi segue la progettazione della rete ciclabile d’emergenza, dove ha ammesso che si è trattato di un errore.

In quel tratto sono previsti pittogrammi a forma di bici a centro corsia ogni 75 metri e pittogrammi con il limite di velocità a 30 km/h per le auto. Verranno installati segnali verticali per ricordare il limite di 30 km/h alle auto e segnali di itinerario rettangolari per le bici”.

Insomma, quella bike lane non doveva essere disegnata e nei prossimi giorni sarà cancellata.

In Corso Torino non ci sarà quindi un vero itinerario ciclabile: le bici verranno invitate a transitare nel controviale, dove il limite dovrebbe già essere 30 km/h da codice della strada, e dovranno comunque rispettare le normali regole di circolazione valide sulla carreggiata.

Va da sé che, non essendoci spazio sufficiente per superare in sicurezza, le auto dovranno accodarsi e concedere la precedenza. La corsia rossa ricompare poi in via Rimassa per ricongiungersi al tracciato di corso Italia e corso Marconi.

Non è la prima volta che tra i tecnici di A.S.Ter e il Comune si verificano incomprensioni.

A luglio scoppiò il caso della pista ciclabile che tagliava la strada alle auto in via Molteni a Sampierdarena. “Un equivoco”, spiegò Musso.

Pochi giorni fa, a Staglieno, un altro errore: la corsia per le bici, per di più tracciata in un’area pedonale e quindi inutile, finiva dritta in una ringhiera. I ciclisti avrebbero dovuto cimentarsi in un pericoloso salto dell’ostacolo.

“Già corretto”, fa sapere l’assessore alla mobilità Matteo Campora.

Beatrice Dagnino

Foto by liguriaoggi.it
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