In questi mesi di libertà vigilata diventa difficile pensare di organizzarsi un paio di giorni in giro per l’entroterra della Liguria. Però prima o poi tutto questo finirà e riconquisteremo il piacere di viaggiare tra mare, borghi e colline di questa affascinante regione. Per cui… andiamo, andremo!
Vi proponiamo – in due puntate – un giro di un centinaio di chilometri nella Riviera di Levante, nell’entroterra di La Spezia, a cavallo tra due regioni: partendo da Brugnato, nella media Val di Vara, si sconfinerà nella Lunigiana toscana per concludere a Santo Stefano di Magra. Buon viaggio!
“Meravigliosa varietà di piccole valli da una parte e dall’altra del Vara. E piccoli poggi ciascuno a forma di piramide dagli spigoli arrotondati, addolciti, che come zampe di gallina si allargano verso il fondo”; così scrisse Mario Soldati della Val di Vara. E quei poggi sono abitati da borghi antichi e fitte pinete, castelli e mucche al pascolo, mentre l’aria porta l’odore del mare, mai troppo lontano.
Brugnato ha un casello sulla A12, il colorato Outlet Village Brugnato 5Terre per i fanatici dello shopping, la Bandiera Arancione del TCI e il titolo di “uno dei Borghi più Belli d’Italia”. Bello come una goccia, si potrebbe dire, guardando su Maps il suo centro storico pianeggiante dalla curiosa forma oblunga. Al centro del centro c’è la cattedrale dei SS. Pietro, Lorenzo e Colombano, nata in epoca bizantina o longobarda sopra una necropoli paleocristiana e cresciuta romanica nell’XI secolo.
Nell’abside si ammirano tre volti in pietra sbozzata che rappresentano i tre santi contitolari, che hanno un’evidente funzione apotropaica – di difesa contro le influenze malefiche – analoga a quella delle tante teste scolpite in arenaria che si trovano sui muri delle case in tutta la Val di Vara. Lì vicino, il seicentesco palazzo Vescovile ospita una delle tre sedi del Museo Diocesano della provincia della Spezia; poco distante, in via dell’Olivo, si può visitare, su richiesta, la Raccolta Mineralogica “Ambrogio Del Caldo” frutto della passione geologica di questo ingegnere spezzino.
E chi arriva a Brugnato nel giorno del Corpus Domini si riempie gli occhi con i colori dell’Infiorata che copre di petali le vie del paese con policromi disegni artistici ispirati a temi religiosi secondo l’estro e la fantasia degli artisti.
Brugnato è anche celebre per i suoi dolci e i suoi formaggi: dal Caseificio Esposito escono caciotte, mozzarelle e un eccellente pecorino; i dolciai trovano il Canestrello di Brugnato, una ciambella color miele profumata d’anice, e il Cavagnetto di Brugnato a forma di “cavagnin”, di cestino col manico dentro cui si mette un uovo intero col guscio; era tradizione che a Pasqua i bambini portassero questo dolce in chiesa per la benedizione.
Vicino alla rotonda del casello autostradale c’era un antico ponte forse di epoca romana che scavalcava il Vara lungo il tracciato dell’antica strada che da Pontremoli scendeva a Sestri Levante; ciò che rimane delle sue arcate osserva quietamente gli sportivi che nelle giuste stagioni discendono il fiume in canoa e in kayak.