Se mi avessero detto che un libro per ragazzi mi avrebbe tolto il sonno per un paio di notti, probabilmente ne avrei riso e pure tanto. Non ero convintissima di affrontare un thriller young adult, pensavo -sbagliando- di ritrovarmi davanti ad un mistero di facile risoluzione per piccoli Sherlock Holmes in erba e, invece, “Come uccidono le brave ragazze” ha superato ogni mia aspettativa, con somma gioia della me adolescente e brufolosa. Immaginate per un momento tutte le serie televisive che hanno caratterizzato la vostra vita da giovani, i teen drama, quelli belli, seguiti alla tv nel cuore della notte con la lampada accesa sul comodino per farvi coraggio; prendete Veronica Mars e Pretty little liars e uniteli in un poco probabile, almeno sulla carta, crossover. Sommate tutti questi elementi e avrete un romanzo che nulla ha da invidiare ai più blasonati libri per adulti e di autori più famosi. Aggiungete pure che “Come uccidono le brave ragazze” è un romanzo d’esordio, che ha rischiato di rimanere un file dimenticato sul pc della giovanissima autrice e probabile primo capitolo di una serie più ampia, e il gioco è fatto.
Da quello che sembra un minestrone variegato salta fuori una storia credibilissima e che vi terrà sul filo del rasoio fino all’incredibile epilogo.
Pippa Fitz-Amobi aveva solo 12 anni quando nella piccola cittadina di Little Kilton era scomparsa Andrea Bell, la ragazza più popolare della scuola. All’epoca il caso fu subito archiviato come omicidio benché il corpo non fosse mai stato ritrovato, poiché l’allora fidanzato Sal Singh prima di togliersi la vita si era assunto la totale responsabilità dell’assassinio. Ma Pippa, cinque anni dopo, in procinto di affrontare il suo ultimo anno di scuola e col sogno di diventare giornalista d’inchiesta e proseguire i suoi studi a Cambridge, non crede a questa versione dei fatti. E allora perché non riaprire il caso con una personale indagine camuffata da tesina scolastica?
“Cosa successe davvero a Andie Bell il 20 aprile 2012? E se –come mi dice il mio istinto – Sal Singh non è colpevole, allora chi la uccise?”
Il progetto è chiaro nella sua mente, vuole assolutamente riabilitare l’immagine di Sal Singh, che non aveva mai mostrato attitudini violente, anzi, era un promettente studente, un bravo ragazzo di origini indiane apprezzato da tutti. Dopo il suicidio e la sua ammissione di colpa, la famiglia aveva subito i soprusi e l’indignazione da parte degli altri. Mentre Andrea, la vittima, era stata, come spesso accade, santificata. Come se Andie con la sua aura angelica da brava ragazza non avesse colpa alcuna. Quello che emerge dalle indagini di Pippa è l’immagine di una adolescente sempre al centro dell’attenzione, un sole attorno a cui orbitavano tutti gli altri pianeti. Non proprio un esempio di virtù considerato che Andie era pure una bulla prevaricatrice.
Ma essere sua amica, essere scelta da lei, trascorrere del tempo in sua compagnia faceva sentire speciali le sue amiche, anche quando cambiava idea e trovava i modi più imbarazzanti per ferire le persone che la circondavano. Dietro il suo sorriso perfetto da brava ragazza e dietro i suoi meravigliosi occhi azzurri si celava un temperamento cupo e gli altri erano talmente abbagliati dalla luce che emanava da non notare l’oscurità che la consumava. Mentre il carattere di Sal, al contrario, non rispecchiava assolutamente quello di un assassino. Pippa lo ricorda con affetto, sempre dolce e disponibile verso tutti. Ma se davvero non è stato lui ad uccidere Andie, allora c’è sotto qualcosa. Pippa è determinata a ricostruire la verità, scoprire chi ha realmente ucciso Andie, ritrovarne il corpo e capire perché Sal decise di togliersi la vita. E se lui è innocente, allora abbiamo un assassino a piede libero che, man mano che Pippa si avvicina alla verità , ha tutta l’intenzione di impedirle di far riemergere segreti ormai sepolti.
“Come uccidono le brave ragazze” è un romanzo brillante, esordio letterario della giovane Holly Jackson. I punti di forza di questo romanzo sono tantissimi. Partiamo da come è scritto: immaginate un dossier della polizia contenente tutto il materiale investigativo raccolto, articoli di giornale, file, sms, trascrizioni, interviste, pagine di diario e interrogatori. Ho trovato geniale questo espediente narrativo perché permette al lettore di interagire ed essere presente, non spettatore esterno ma compagno d’avventura al fianco della protagonista, che vi prometto amerete visceralmente. Pippa è scrupolosa, pedante, coraggiosa, non ha paura di niente. Vi farà sorridere con la sua testardaggine, con il suo metodo per scoprire la verità, e vi permetterà di stare sempre al passo con l’intera indagine. Mi è piaciuto da matti questo modo di raccontare la storia perché ho immaginato i giovani lettori alle prese con il loro primo libro thriller, tra ansie e voglia di andare avanti.
Passiamo alle tematiche trattate: anche se l’indagine di Pippa rimane sempre in primo piano e coi riflettori puntati addosso, ho apprezzato comunque tutto ciò che ha fatto da contorno. Holly Jackson ha parlato con estrema intelligenza di razzismo, bullismo, problemi legati ad alcol e droga, minoranze etniche. Non tutto ciò che luccica è oro, e l’autrice riesce a delineare in maniera magistrale questa linea sottile tra giusto e sbagliato, bene e male. Ogni personaggio viene caratterizzato facendo emergere sia le luci che le ombre. E ripeto, sebbene sia un libro per adolescenti, offre interessanti spunti di riflessione anche per i più grandi e il finale non è nemmeno così scontato. Insomma, dopo alcune letture non proprio entusiasmanti, sono felice di aver trovato questo libro.
Loreads _del blog Esmeralda Viaggi e Libri