La polizia di Savona ha arrestato un giovane italiano di 22 anni a seguito di indagini riguardo associazionismo e propaganda di influenza suprematista.
Secondo gli inquirenti, il ragazzo aveva organizzato una associazione che si basava principalmente su canali della app Telegram, tramite i quali avvenivano i reclutamenti.
Era stato preparato un form di 30 domande alle quali gli aspiranti appartenenti dovevano rispondere. Alcune di esse chiedevano opinioni personali su Adolf Hitler e Mussolini, sugli ebrei, sul valore di sangue e denaro, ed altro.
Ma gli ebrei non erano il solo obiettivo del gruppo.
Alcune delle frasi intercettate indicavano anche le femministe come categoria da odiare e sopprimere tramite azioni violente. Inoltre, anche lo Stato, “occupato dai sionisti” era uno dei bersagli di potenziali attacchi.
Attacchi che volevano ispirarsi ai fatti di cronaca, sempre legati al terrorismo della destra radicale, avvenuti nel 2011 ad Utoya in Norvegia, dove vennero uccise 69 persone e ferite gravemente 55. O del 2019 a Christchurch in Australia, con 51 morti e 40 feriti.
Nelle varie chat al vaglio degli investigatori, ce ne sono diverse in cui il giovane dichiara in modo esplicito di essere pronto non solo a compiere stragi, ma anche di perdere la vita in esse, considerandola una morte onorevole.
Altre dichiarazioni fanno riferimento invece ai fatti di Macerata del 2018, compiuti da Trani, del quale afferma volerne diventare una “versione 2.0”.
Le indagini evidenziano – oltre alla palese ispirazione di stampo terroristico suprematista – anche riferimenti alle associazioni statunitensi delle AtomWaffenDIVISION, un network di organizzazioni neonaziste nate nel 2015 in USA, e poi espanse anche in Europa.
Altro punto di riferimento, sono le stesse Waffen-SS, ovvero il braccio armato del partito nazista tedesco dal 1933 al 1945.
Infine, altre conversazioni del ragazzo lo identificano esplicitamente anche come appartenente alla subcultura online “Incel”.
Incel: di che si tratta?
“Incel” è un neologismo inglese che proviene da “Involuntary Celibate”, traducibile come “Celibe Involontario”. Si tratta di una subcultura nata verso la fine degli anni ’90, sviluppatasi tramite i forum online.
Un Incel afferma di non riuscire ad avere relazioni con donne, in quanto rifiutato poiché carente in bellezza fisica, ricchezza o status sociale. Gli elementi mancanti possono essere tutti e tre o solo uno.
In questa concezione delle relazioni, l’amore come elemento romantico non esiste. A decidere il successo del corteggiamento, è una media ponderata fatta dalla donna, dei tre fattori elencati sopra.
Ella favorirà sempre la relazione con l’uomo dalla media di Aspetto, Ricchezza o Status Sociale più alta, escludendo gli altri.
Questo genera frustrazione da parte degli esclusi – o da chi si percepisce tale – che spesso sfocia in sentimenti di astio verso la società e le donne stesse, viste come detentrici di un potere decisionale ingiusto e castrante.