La Giunta del Comune di Porto Venere vota per la vendita di una parte di piazza Spallanzani (o San Pietro) ai privati. Dopo l’isola di Palmaria, un altra porzione di bene pubblico, ed in questo caso patrimonio UNESCO viene venduto ai privati. “Perchè tanto il Comune non avrebbe risorse adeguate per mantenerlo”. Questo è lo spot con il quale il Consiglio comunale a trazione di centro destra giustifica la sua scelta.
Al ritmo di queste parole, 8 voti contro 5 hanno sancito l’inserimento di 104 metri quadri della piazza menzionata sopra, come bene suscettibile di alienazione (potete leggere la delibera qui ).
LE PROTESTE DELL’OPPOSIZIONE
Disapprovazione e proteste da parte dell’opposizione. Forti le accuse di una totale mancanza di dialogo e confronto verso la Giunta ed il sindaco, con ulteriori dubbi riguardo alla notizia che nelle prossime settimane, anche un altro edificio nel territorio comunale sarà soggetto a valutazione. E dunque pronto per essere venduto anch’esso?
Intanto rimbalzano ulteriori: la parte di piazza Spallanzani in vendita, avrebbe un valore di circa 46mila euro, e dovrebbe diventare parte di un hotel di lusso. Non ci sono conferme al momento su questo punto, ma sul punto della vendita i dubbi sembrano davvero pochi.
Da parte della Giunta non arrivano risposte significative al momento. Ancora meno dal presidente Toti, che in passato – quando l’Isola di Palmaria (altro patrimonio UNESCO) era passata dalla Marina Militare al Comune di Porto Venere – aveva rilanciato il fatto come uno dei tanti “modelli” da ammirare, creati durante i suoi mandati.
DUBBI E PERPLESSITA’
Assieme alle critiche dell’opposizione in Consiglio Comunale, si è levata anche la voce del consigliere regionale Ferruccio Sansa a difesa del bene pubblico.
Le accuse di una gestione poco trasparente del caso, non escludendo che possa essere vero, fa parte del pacchetto base di critiche da muoversi – di primo acchito – al destinatario. Insomma, niente a cui dare davvero peso. Sta di fatto che la vicenda rimane particolare.
Porto Venere è un bene dell’umanità certificato dall’UNESCO. E’ davvero possibile che una porzione di esso, possa essere messo in vendita a privati? Sarebbe senz’altro curioso scoprire un domani, di ritrovarlo sulla lista dei siti UNESCO in pericolo, e leggere nelle motivazioni: ”Pericolo imminente costituito dal Modello Liguria”.