Genoa: arriva Ballardini. Sono diversi anni che tra le tante “challenge” che girano in rete, ne seguo una in particolare. Si chiama “#Whamageddon”. E’ molto semplice: dall’1 al 24 Dicembre bisogna resistere dall’ascoltare la famosa hit “Last Christmas” del duo britannico (potete trovare le regole qui ).
Immagino che il Genoa partecipi ad una sfida molto simile, che anche quest’anno ha perso. Si chiama “#Ballardinigeddon”. Consiste nel resistere il più possibile ad esonerare l’allenatore in carica, ed assumere Ballardini. Anche se in effetti, con la media di 3 allenatori in entrambe le ultime due stagioni, avrebbe più senso chiamarla “#Esonerogeddon”.
Che essere tifosi del Grifone significhi sofferenza, è un mantra che sanno oramai anche i cinghiali nel Bisagno. Tuttavia tra i tifosi rossoblù, se da un lato si spera che – come un nostrano San Gennaro – anche quest’anno gli faccia la grazia – è palese il malcontento per una dirigenza che sembra mancare di progettualità ed interesse per la società.
Ballardini arriva al Genoa. L’uomo delle salvezze impossibili (si dice che i suoi contratti di solito inizino con “La sua missione, se deciderà di accettarla…”, come nei film interpretati da Tom Cruise) . Contratto fino a giugno con rinnovo automatico in caso di salvezza. Anche questo però, un film che i rossoblù hanno già visto, e che non finì nel modo sperato.
Spezia: da grande voglio saper perdere come loro
Non sappiamo se gli spezzini abbiano mai pensato veramente di poter vincere contro l’Inter. Sta di fatto che la partita di ieri è stata una delle tante prove di coraggio della neo promossa. Nonostante una stagione difficile, ci sono 4 punti tra la squadra ligure e la zona retrocessione, tutti meritati.
Ieri a San Siro, un bel goal di Hakimi e un rigore di Lukaku, hanno battuto lo Spezia ma non gli hanno tarpato le ali. Gli ospiti hanno comunque tenuto testa ai milanesi per buona parte del match, andando in goal al 49′ con Piccoli.
Tra le squadre nella parte bassa della classifica, quella degli aquilotti è senz’altro la più talentuosa e caparbia. Molti – me compreso – sono rimasti colpiti dalle dichiarazioni del mister Italiano al termine della partita. “Potevamo osare di più”. Nessuna recriminazione o capro espiatorio. Un pungolo equilibrato e pacato ai suoi, probabilmente in vista della partita di mercoledì contro il Genoa. Da grande, voglio imparare a perdere a testa alta come lo Spezia.