Chiusura Biblioteca de Amicis

Chiusura Biblioteca de Amicis: ecco cosa sappiamo fino ad oggi

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Cosa sappiamo, ad oggi, riguardo la chiusura del IV modulo della Biblioteca De Amicis? In realtà poco e in modo molto confuso.

Non tanto per la natura della vicenda, che di per se è piuttosto lineare, ma per le posizioni contrastanti prese da uno stesso attore: il Comune.

Ma proviamo a fare il punto.

La commissione del Municipio Centro Est

Era il 29 Ottobre 2020, quando, durante la seduta della commissione del Municipio Centro Est, è stata fatta un’audizione in riferimento alla possibilità di chiudere il IV modulo della Biblioteca Edmondo de Amicis, al Porto Antico.

Il modulo, che ospita la sezione dei libri di Psicopedagogia (oltre 6000 volumi), tornerebbe cosi ad essere disponibile al Porto Antico e dunque destinato ad altre funzioni.

La voce più diffusa era che vi si dovesse insediare una agenzia di shipping.

Le reazioni sono state immediate e di forte preoccupazione. Non solo in ambiente genovese, ma anche da personalità esterne come la presidenza nazionale dell’Associazione Italiana Biblioteche (AIB).

Infatti lo spazio in questione, non è solo luogo di consultazione ma anche di attività pedagogiche e laboratori.

“L’Operazione rilancio” del Comune

Passano i giorni e la notizia si spande a macchia d’olio, gettando ombre sulla cura e la gestione degli spazi culturali e della considerazione della Cultura in sé, da parte della giunta comunale.

Se da un lato è un fattore positivo che nuove aziende portino nuovi posti di lavoro in città, dall’altro non si capisce perché – in uno spazio così ampio come il Porto Antico – debba essere usato proprio quello.

Alcuni ipotizzano si tratti di un mero fattore economico: si tagliano le spese e si aggiungono delle entrate. Il Comune però prova a chiarire le cose.

Sul sito smart.comune.genova.it, il 30 Novembre appare un comunicato dal titolo “Biblioteca De Amicis – operazione rilancio”. In breve, si spiega che gli spazi culturali a Genova stanno aumentando e non diminuendo, e che come al solito, in giro ci sono i soliti malpensanti che “si ostinano a guardare il dito mentre si indica la luna”.

Niente verrà chiuso o perso della De Amicis ma, in una ottica di ulteriore qualità, tutti i volumi del Modulo in questione, saranno ricollocati all’interno della stessa biblioteca con un nuovo sistema di scaffalature. Si parla addirittura di spazi aggiuntivi da destinare alle attività (senza però specificare quali).

Operazione Giravolta

La vicenda sarebbe potuta finire benissimo come sopra.

Promessa che nulla verrà perso, dichiarazioni su aumenti degli spazi destinati alla cultura, critica ai soliti malpensanti. Poi però qualcosa (che non sappiamo) succede, e il Comune attua una “operazione giravolta” “così, di botto”, come direbbe il famoso personaggio della serie tv “Boris”.

In data 2 Dicembre, l’assessora alla Cultura Barbara Grosso assicura che non ci sarà nessun taglio e nessun cambiamento alla Biblioteca de Amicis.

Addirittura, le notizie che davano il modulo IV destinato ad altro utilizzo, sono frutto di manipolazione e non hanno alcun fondamento. “Non sono vere le notizie che al suo posto a gennaio aprirà la sede di una società di shipping”.

La reazione dell’opposizione è di scetticismo, ed i consiglieri del PD chiedono che vengano mostrati e visionati gli atti ufficiali.

Perplessità finali

Allo stato attuale, rimangono ancora da verificare atti e disposizioni in merito a tutta la vicenda.

Non si sa nemmeno il nome, di quella che oramai potremmo definire un’agenzia navale di “Schrödinger”, che esiste e non esiste allo stesso tempo.

Ma la perplessità maggiore rimane quella di una Giunta Comunale che non sembra in grado di comunicare in modo efficace e trasparente la propria progettualità. Che manca di capacità di dialogo con le realtà cittadine e di sintesi. Insomma di tutte quelle caratteristiche che dovrebbero essere alla base della buona amministrazione (al di là dei colori e dei partiti).

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