La Liguria entra nella “zona arancione”: da mercoledì 11 novembre la regione sarà considerata come zona a medio-alto rischio. La decisione arriva dopo la valutazione dell’ultimo report sulla diffusione del Covid.
Oltre alla Liguria passano in zona arancione anche la Toscana, l’Umbria, la Basilicata e l’Abruzzo.
Il presidente della Liguria Giovanni Toti commenta così la decisione: “Pur rimanendo perplesso sulla differenza di trattamento rispetto alla scorsa settimana, a fronte di numeri più o meno simili ritengo sia doveroso non entrare in polemica con il Governo e prendere atto di questa decisione. Indubbiamente i nostri ospedali sono sotto forte pressione, il mondo medico chiede interventi e in queste situazioni riteniamo che il criterio di prudenza debba sempre prevalere”.
Cosa cambia rispetto ad oggi?
- Chiudono i servizi di ristorazione(ristoranti, bar, gelaterie e pasticcerie) ad esclusione delle mense e del catering. Consentita la consegna a domicilio e da asporto. Attività regolare per le mense e le attività di ristorazione situate in autostrade, aeroporti e ospedali.
- Nei giorni festivi e prefestivi chiudono i centri commerciali (esclusi alimentari, farmacie, edicole all’interno)
- Vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dalla Regione, salvo che per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute (necessaria autocertificazione)
- vietato spostarsi dal proprio comune di residenza salvo motivi di necessità, salute, studio o lavoro (necessaria autocertificazione)
Una misura resa necessaria visto l’andamento dei nuovi positivi che continua a crescere. Nelle ultime 24 ore registrati 538 nuovi casi su 3130 tamponi eseguiti.
A Genova sono 349 i nuovi contagi, a La Spezia 51, nell’Asl 4 sono 62, un solo nuovo contagio in Asl1 imperiese e 75 in Asl 2 Savona.
E continua a preoccupare la situazione degli ospedali che ad oggi contano 1479 ricoverati di cui 92 in terapia intensiva.