Interrogato dai consiglieri di opposizione sul sovraffollamento dei mezzi pubblici l’assessore Campora risponde: “Gli autobus sono pieni perché non siamo organizzati con gli orari. La direzione scolastica non deve spalmare gli ingressi in un quarto d’ora, ma almeno di un’ora, altrimenti questo non ci permetterà di ottenere alcun tipo di risultato”.
Secondo l’assessore alla mobilità il problema sarebbe quindi riconducibile ad uno scaglionamento degli ingressi non abbastanza ampio. “Le scuole superiori, la direzione scolastica e i presidi devono spalmare le entrate su un’ora e ridurre le ore di lezione da un’ora a 50 minuti. Lo chiederemo di nuovo con forza, sono norme di buon senso e semplici da attuare”.
Ma i presidi non ci stanno a prendersi la colpa e Angelo Capizzi, preside dell’istituto Bergese e presidente regionale dell’Anp (Associazione Nazionale Presidi) risponde: “I bus sono troppo pieni perché ce ne sono pochi, questa è la situazione. È inutile che raccontino delle balle. La maggior parte delle scuole attua già lo scaglionamento a distanza di un’ora. In realtà è più difficile distanziare le entrate di un quarto d’ora perché i docenti hanno un orario da rispettare e non hanno solo una classe. Inoltre, i moduli orari si possono ridurre solo per cause di forza maggiore o per esigenze didattiche”.
E intanto prende sempre più forma l’ipotesi del ricorso alla “dad” (didattica a distanza) che diminuirebbe sia i passeggeri sui mezzi che le occasioni di contagio.
Il sindaco Marco Bucci durante il consiglio comunale ha affermato: “Sul tema delle scuole, ci sono regioni e città che stanno proponendo al governo di poter procedere con un 50% di lezioni in presenza e un 50% di didattica a distanza. Non so dire se lo faremo ma penso che chiederemo di poterlo fare anche perché questo ci consentirebbe di diminuire il numero di passeggeri sugli autobus”.