Liguria.today inaugura la sezione “Magazine” e lo fa con “Amore e rovina”, un romanzo scritto da Paula McLain ed edito da Neri Pozza Editore, che racconta la storia di una donna indomita, corrispondente di guerra del ventesimo secolo, giornalista e scrittrice, nonché prima e unica donna ad aver lasciato lo scrittore Ernest Hemingway.
Infatti, sebbene venga spesso citata o ricordata per esser stata la terza moglie di Hemingway, in realtà la Gellhorn fece tutto il possibile per fuggire dall’incombente ombra lasciata dalla sua apparizione nella vita dello scrittore e in una famosa intervista affermò: «Sono stata una scrittrice per oltre 40 anni, ero uno scrittrice prima di incontrarlo e sono stata una scrittrice dopo che l’ho lasciato, perché dovrei essere semplicemente una nota a piè di pagina nella sua vita?».
E’ il 1936 e immersa nell’incertezza dei ventisette anni, Martha trascorre le giornate imitando Lady Brett di Fiesta. Illudendosi di sorprendere la propria felicità fra i fumi e i bicchieri di un bar parigino. Se qualcuno le avesse detto che da lì a poco sarebbe partita per la Spagna, come corrispondente del Collier’s per la Guerra civile, e che avrebbe così inaugurato la sua brillante carriera di reporter per i maggiori conflitti mondiali, probabilmente avrebbe sorriso ed ordinato un secondo whisky liscio.
«Seguivo la guerra ovunque riuscissi a raggiungerla.»
I conflitti armati non furono gli unici protagonisti della sua vita. La sua bellezza, infatti, ammaliò numerosi uomini fra cui Bertrand de Jouvenel , H.G. Wells e non da ultimo Hemingway. Fu proprio grazie a quest’ultimo, in realtà, che Martha scoprì il proprio destino. Ed è proprio la loro passionale ma tormentata relazione che conosciamo attraverso la penna di Paula McLain.
L’autrice dichiara che, in Amore e Rovina, quella di cui leggiamo non è la biografia puntuale di un’eroina, bensì la sua versione dei pensieri, i dilemmi e le passioni che possono aver attraversato la mente e il cuore di una donna in cerca della sua libertà. La McLain infatti dopo aver svolto ricerche sia sulla Gellhorn che su Hemingway racconta le sfumature e gli episodi più importanti di quella coppia tormentata mettendo in risalto il lento e doloroso percorso di emancipazione di una donna dalla soggezione al suo eroe.
La scrittura pulita e sincera dell’autrice ci rimanda l’immagine di una donna autentica che pur di non rinunciare ai propri sogni, sceglie di mettere alla prova l’amore. Ho compreso e scusato i suoi momenti di debolezza, ho detestato i compromessi cui è scesa per far felice il «marito-eroe», ho pianto di fronte alle sue sofferenze e avrei voluto urlare contro le ingiustizie che solo una donna può capire.
Credo che “Amore e rovina” sia un libro nato per lasciare il segno e ricordare a tutti noi di essere -come scrive l’autrice- «lampadine da 1500 watt» vitali, potenti e intense.
Non conoscevo Martha, ma ora che ho letto di lei non faccio altro che pensare a quella donna che ha scelto di incendiare la propria ambizione anziché soffocarla.
E’ giusto vivere all’ombra dell’uomo dei propri sogni o è meglio rischiare di perderlo pur di non rinunciare alle proprie ambizioni?
Martha la sua risposta l’ha trovata sulla spiaggia di Omaha: il 6 giugno del 1944 dove fra i centomila uomini che presero parte allo sbarco in Normandia lei, Martha Gellhorn, fu l’unica donna presente nonché prima corrispondente a giungere sul posto.
Olimpia _del blog Le Tazzine di Yoko